Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13445 del 7 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:13445PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la condanna dell'imputato per i reati di lesioni gravi e minacce, afferma che: 1. La disciplina processuale introdotta in via emergenziale per fronteggiare la situazione pandemica, che prevede la trattazione del giudizio di appello in udienza camerale non partecipata, non contrasta con i principi costituzionali di uguaglianza, inviolabilità del diritto di difesa e giusto processo, in quanto la normativa consente alle parti di chiedere la trattazione orale. 2. I termini per il deposito delle conclusioni delle parti nel rito camerale non partecipato non sono perentori, pertanto eventuali ritardi nella comunicazione delle conclusioni del pubblico ministero possono essere compensati con una corrispondente dilatazione del termine per il deposito delle conclusioni della difesa. 3. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, anche in assenza di riscontri esterni, rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, la cui motivazione non può essere sindacata in sede di legittimità se congruamente argomentata. 4. Ai fini dell'interruzione del nesso causale, il concetto di causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento si riferisce a un processo causale completamente atipico, anomalo ed eccezionale, non riconducibile all'antecedente condotta dell'imputato, circostanza che non ricorre quando la vittima, costretta a fuggire dagli aggressori, subisce un evento traumatico in conseguenza di una reazione prevedibile e logica. 5. Il giudizio di bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente considerare, tra gli elementi di valutazione, anche la gravità delle lesioni subite dalla vittima, pur essendo tale elemento rilevante anche ai fini della procedibilità del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/12/2020 della CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. MICHELE CUOCO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. TASSONE KATE, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore della parte civile, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo la conferma della responsabilita' dell'imputato…

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