Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12976 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:12976PEN

Massima

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Il divieto di accesso agli stadi, quale misura di prevenzione prevista dalla legge, può essere legittimamente disposto solo in presenza dei presupposti tassativamente indicati dalla normativa, ossia la commissione di reati specificamente previsti, come il reato di cui all'articolo 6-bis o 6-ter della legge n. 401 del 1989. Il mero ingresso nell'area di "filtraggio" dello stadio, in assenza di tali presupposti, non è sufficiente a giustificare l'applicazione di tale misura, la quale incide in modo significativo sulla libertà di circolazione e di accesso a manifestazioni sportive dell'individuo. Pertanto, il provvedimento di divieto di accesso agli stadi deve essere adeguatamente motivato, con riferimento alla sussistenza concreta dei presupposti di legge, al fine di consentire un effettivo controllo giurisdizionale sulla legittimità del provvedimento stesso. In assenza di una motivazione che dimostri il rispetto di tali presupposti, il provvedimento deve essere annullato, in quanto lesivo del diritto fondamentale della persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - est. Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

RA. Vi., nato a (OMESSO);

avverso la ordinanza resa il 21.9.2007 dal g.i.p. del Tribunale di Catania.

Visto il provvedimento denunciato e il ricorso;

Udita la relazione svolta in Camera di consiglio dal Consigliere Dott. Pierluigi Onorato;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Iacoviello Francesco Mauro, che ha concluso chiedendo l'annu…

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