Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16374 del 15 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:16374PEN

Massima

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Il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione si configura quando l'azione dell'agente, valutata ex ante, risulta dotata di oggettiva pericolosità in concreto rispetto all'interesse protetto, in ragione delle modalità e circostanze della condotta, come l'utilizzo di un'arma idonea (fucile calibro 12), il numero e la direzione dei colpi esplosi (sedici pallettoni, di cui nove hanno attinto la vittima anche in zone vitali), nonché la ferma risoluzione criminosa manifestata attraverso la predeterminazione e la sedimentazione del proposito omicida per un considerevole lasso di tempo, durante il quale l'agente ha mantenuto fermo il suo intento delittuoso, seguendo e osservando la vittima, senza mai recedere dal suo proposito, come dimostrato dalla preordinazione di un alibi. Tali elementi, valutati nel loro complesso, integrano la prova dell'idoneità e dell'univocità degli atti, nonché della sussistenza dell'aggravante della premeditazione, a prescindere dal fatto che le lesioni prodotte non abbiano determinato in concreto un pericolo di vita per la vittima, essendo sufficiente la potenzialità lesiva della condotta. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, motivato sulla base della gravità del fatto, delle modalità di esecuzione del reato e della precedente condanna dell'imputato, risulta congruo e coerente, senza che assuma rilievo la contestazione di elementi di fatto non decisivi ai fini della valutazione di meritevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. SIANI Vincen - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2017 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo quanto segue:
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori:
E' presente l'avvocato (OMISSIS) de…

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