La concessione per lo sfruttamento di giacimenti di acque termali, al momento della scadenza, deve essere rinnovata mediante l'esperimento di una pubblica gara, in ossequio al principio di concorrenza e di tutela della parità di trattamento tra gli operatori economici, fermo restando che, in attesa dell'approvazione di un piano di settore, è consentito il rilascio di nuove concessioni, di durata massima pari a cinque anni, esclusivamente nel caso di concessioni già rilasciate in passato e cessate da non più di due anni, qualora sia comunque accertata la coltivabilità del giacimento anche con riferimento alle esigenze di tutela delle risorse. Il legislatore regionale, modificando i presupposti legislativi per ottenere la concessione, può vanificare le precedenti determinazioni della pubblica amministrazione, determinando la sopravvenuta carenza di interesse del ricorrente.