Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49343 del 21 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49343PEN

Massima

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La sussistenza della circostanza aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 non richiede la contestazione dell'esistenza di un'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la condotta degli imputati sia caratterizzata da modalità tipiche della violenza o della minaccia mafiosa, quali la prospettazione della provenienza dal sodalizio criminoso e l'evocazione della sua capacità intimidatoria. Ai fini del riconoscimento di tale aggravante, rileva la condotta degli imputati che, pur senza esplicita menzione dell'organizzazione criminale, abbiano agito spendendo il nome di esponenti di spicco della stessa, avvalendosi delle capacità intimidatorie derivanti da tale collegamento, legando le richieste estorsive all'interesse dell'associazione e alla necessità di reperire risorse per i familiari dei detenuti. L'aggravante si applica a tutti i concorrenti nel reato, anche se le azioni di intimidazione e minaccia siano state materialmente commesse solo da alcuni di essi. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente giustificato con l'assenza di elementi o circostanze di segno positivo, senza che il giudice debba prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti. La graduazione della pena, anche in relazione agli aumenti ed alle diminuzioni previsti per le circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui determinazione non è censurabile in sede di legittimità se non quando sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico e non sia sorretta da sufficiente motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. ALMA M. Mar - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/11/2015 della Corte di Appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Marco Maria Alma;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 4 novembre 2015 la Corte di Appello di Lecce, in p…

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