Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40392 del 31 ottobre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40392PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato per scadenza dei termini, non consente all'indagato di mantenere un interesse attuale e concreto all'impugnazione, salvo che egli non deduca specificamente l'interesse a ottenere una pronuncia sulla legittimità della misura ai fini di una futura richiesta di equa riparazione per ingiusta detenzione. In assenza di tale deduzione, la sopravvenuta carenza di interesse determina l'inammissibilità del ricorso, non configurandosi un'ipotesi di soccombenza virtuale che possa giustificare la condanna alle spese o al pagamento di una somma alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. MARTELLA Ilario S. - Consigliere

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MU. Sa., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 13.04.2007 del Tribunale di Catania;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MARTELLA ((omissis)),

udito il Pubblico Ministero nella persona del S.P.G. Dr. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza d'interessa.

RITENUTO IN FATTO

che MU. Sa., ricorre contro l'ordinanza in epigrafe indicata, con la quale e' stata rig…

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