Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16356 del 18 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16356PEN

Massima

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Il termine di trenta giorni per la proposizione della richiesta di rescissione del giudicato, previsto dall'articolo 629-bis del codice di procedura penale, decorre dalla data in cui il condannato ha avuto effettiva conoscenza del procedimento conclusosi con la sentenza definitiva di condanna, a prescindere dalla mera notifica di atti processuali che non contengano tutti gli elementi essenziali per l'esercizio di tale rimedio straordinario. Tuttavia, una volta acquisita tale conoscenza, il condannato è tenuto a presentare tempestivamente la richiesta di rescissione, senza ritardi ingiustificati, anche qualora abbia dovuto svolgere ulteriori attività per reperire informazioni sul procedimento. Il mancato rispetto del termine di trenta giorni, decorrente dalla effettiva conoscenza del procedimento, comporta l'inammissibilità della richiesta di rescissione del giudicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. PAZIENZA Vittori - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. REYNAUD ((omissis)) - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa in data 30/06/2022 dalla Corte d'Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato Generale (OMISSIS), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 30/06/2022, la Corte d'Appello di Milano ha dichiarato inammissibile, per…

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