Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24057 del 23 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24057PEN

Massima

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Il reato di pornografia minorile di cui all'art. 600-ter c.p. si configura quando la condotta del soggetto agente implica un concreto pericolo di diffusione del materiale pornografico prodotto, non essendo sufficiente la mera produzione per fini personali. Il giudice deve accertare la sussistenza di tale pericolo di diffusione, valutando elementi sintomatici come l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, atta a soddisfare le esigenze di mercato dei pedofili, il collegamento dell'agente con soggetti pedofili potenziali destinatari del materiale, la disponibilità di strumenti tecnici di riproduzione e/o trasmissione idonei a diffonderlo, l'utilizzo contemporaneo o differito nel tempo di più minori per la produzione, i precedenti penali e la condotta antecedente dell'agente, nonché ogni altro indizio significativo suggerito dall'esperienza. La pluralità di minori impiegati, pur non costituendo elemento costitutivo del reato, rappresenta un indice sintomatico della pericolosità concreta della condotta. Pertanto, il reato di pornografia minorile si configura anche quando il materiale sia stato prodotto per fini personali, purché sussista il concreto pericolo di diffusione, desumibile dagli elementi sopra indicati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di Al. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza dei tribunale della liberta' di Venezia;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Ciro Petti;

sentito il Procuratore generale nella persona del Dr. Passacantando Guglielmo, il quale ha concluso per il rigetto;

Letti il ricorso e la sentenza denunciata osserva quanto segue.

IN FATTO

Il tribunale della liberta' di Venezia, con ordinanza del 4 dicembre del 2009 rigettava la richiesta d…

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