Il provvedimento di sospensione cautelare dell'erogazione di aiuti comunitari, adottato ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. n. 228/2001 in presenza di indizi di irregolarità nella procedura di selezione delle domande di sostegno, può essere mantenuto solo fino a quando non siano definitivamente accertati i fatti che ne hanno giustificato l'adozione. Pertanto, una volta intervenute pronunce giurisdizionali penali di assoluzione o proscioglimento degli imputati coinvolti nell'inchiesta relativa alla procedura di selezione dei progetti, l'amministrazione è tenuta a rivalutare la sussistenza dei presupposti per il mantenimento della sospensione, non potendo più fondarsi su meri sospetti o indizi di irregolarità, ma dovendo tenere conto del mutato quadro probatorio risultante dalle decisioni della magistratura penale. In tal caso, in assenza di elementi certi che giustifichino il perdurare della misura cautelare, l'amministrazione è tenuta a disporre la revoca della sospensione degli aiuti, essendo venuto meno il presupposto che ne aveva legittimato l'adozione.