Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19021 del 6 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:19021PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione di superiorità gerarchica, minaccia un subordinato di adottare nei suoi confronti provvedimenti disciplinari al fine di costringerlo a compiere o omettere atti in violazione dei propri doveri d'ufficio, commette il reato di minaccia grave, a prescindere dalla concreta possibilità di dare seguito alla minaccia, in quanto la condotta è idonea a incutere timore e turbamento nella vittima, la quale si trova in una posizione di soggezione e inferiorità rispetto all'agente. Tale condotta non può essere ricondotta alla mera inosservanza di un ordine legittimo, ma integra gli estremi del più grave reato di minaccia, in considerazione dell'abuso della posizione di potere e dell'intento di intimidire il subordinato per costringerlo a violare i propri doveri d'ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) FI. NI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/10/2007 CORTE APPELLO di LECCE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Montagna Alfredo che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1.- La Corte di Appello di Lecce ha confermato la sentenza del Tribunale della stes…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.