Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42694 del 1 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42694PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, subisce violenza o minaccia da parte di un privato al fine di costringerlo a compiere un atto contrario ai suoi doveri d'ufficio o ad omettere un atto d'ufficio, commette il reato di cui all'art. 336 c.p. Tale condotta, caratterizzata da un inequivoco tenore di minaccia e violenza, integra gli elementi oggettivi e soggettivi del reato, essendo diretta a turbare la libertà morale e funzionale del pubblico ufficiale nell'adempimento dei suoi doveri. La sussistenza del reato e la sua attribuibilità alla volontaria condotta dell'imputato sono comprovate dalle dichiarazioni della persona offesa, sostanzialmente confermate da altri testimoni, e non possono essere messe in discussione da mere deduzioni difensive prive di riscontri probatori. Il giudice di merito, nel motivare la propria decisione, deve dare conto in modo logico e coerente delle ragioni che lo hanno condotto a ritenere integrati gli elementi costitutivi del reato, confutando adeguatamente le argomentazioni difensive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesc - rel. Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3522/2007 CORTE APPELLO di PALERMO, del 27/05/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/11/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. GERACI, che ha concluso per dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

Sull'appello proposto d…

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