Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37138 del 27 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:37138PEN

Massima

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Il dolo generico del reato di riciclaggio è integrato dalla volontà di compiere attività volte ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa di beni, nella consapevolezza di tale origine, senza necessità di riferimento a scopi di profitto o lucro. La consapevolezza dell'agente circa la provenienza delittuosa dei beni può essere desunta da elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, come le modalità di occultamento o manipolazione dei beni, tali da renderne evidente la derivazione criminosa. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il concreto pericolo di recidiva può essere desunto dalla elevata professionalità dimostrata dall'indagato, dalla predisposizione di una certa organizzazione e dal numero di beni riciclati, superando lo stato di incensuratezza e la regolare posizione in Italia, e giustificando l'applicazione della misura cautelare massima, proporzionata alla pena verosimilmente irrogabile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 843/2011 TRIB. LIBERTA' di GENOVA, del 29/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. D'((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSIDERATO IN FATTO

1.1)- Il GIP presso il Tribunale di Genova,…

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