La giurisdizione del giudice amministrativo è limitata alle controversie relative a tributi, sanzioni e contributi di natura non tributaria. Le controversie aventi ad oggetto tributi di ogni genere e specie, compresi quelli regionali, provinciali e comunali, le relative sanzioni, gli interessi e gli accessori, rientrano nella giurisdizione del giudice tributario, mentre le controversie relative a sanzioni amministrative derivanti dalla circolazione stradale e sanzioni amministrative ex lege n. 689/1991, nonché i contributi previdenziali ed assistenziali, sono devolute alla giurisdizione del giudice ordinario. Il giudice amministrativo, pertanto, è privo di giurisdizione per conoscere delle domande volte all'annullamento di cartelle di pagamento relative a tributi, sanzioni amministrative e contributi previdenziali, dovendo tali controversie essere proposte dinanzi ai giudici forniti di specifica competenza. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la giurisdizione in materia tributaria e di contributi previdenziali ed assistenziali è ripartita tra il giudice tributario e il giudice ordinario, a seconda della natura del rapporto giuridico dedotto in giudizio, mentre il giudice amministrativo è privo di giurisdizione su tali controversie. Tale ripartizione di giurisdizione è volta a garantire una tutela giurisdizionale effettiva e specializzata delle diverse posizioni giuridiche soggettive coinvolte, in ossequio ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché di separazione dei poteri e di tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi sanciti dalla Costituzione.