Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40933 del 7 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:40933PEN

Massima

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Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale di cui all'art. 341-bis c.p. sussiste anche quando le espressioni offensive rivolte al pubblico ufficiale, pur non essendo dirette a impedirne o turbargliene l'attività, siano comunque idonee ad essere udite dai presenti, in quanto tale potenzialità costituisce già di per sé un aggravio psicologico che può compromettere la prestazione del pubblico ufficiale, disturbandolo nell'espletamento delle sue funzioni e facendogli avvertire condizioni avverse, per lui e per la pubblica amministrazione di cui fa parte, ulteriori rispetto a quelle ordinarie. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che le offese siano rivolte direttamente a impedire o turbare l'attività del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che esse siano idonee ad essere percepite dai presenti, in quanto tale potenzialità è di per sé lesiva del prestigio e del buon andamento della pubblica amministrazione, beni giuridici tutelati dalla norma incriminatrice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. MOGINI Stefa - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3145/16 pronunciata dalla Certe di appello di Catania il 25/10/2016;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CASELLA Giuseppina, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) ricorre per mezzo del su…

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