Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31858 del 10 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:31858PEN

Massima

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Il giudice cautelare, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'adozione di una misura cautelare personale, deve procedere con il massimo di prudenza, fondando il proprio giudizio prognostico di "elevata probabilità di colpevolezza" sugli elementi acquisiti, pur non essendo richiesto il requisito della precisione e della concordanza, ma solo quello della gravità degli indizi di colpevolezza. Tali indizi devono essere ancorati a fatti certi, di natura logica o rappresentativa, che, pur non dimostrando la responsabilità dell'indagato oltre ogni ragionevole dubbio, siano tuttavia idonei a far desumere con elevata valenza probabilistica l'attribuzione del reato al medesimo. In particolare, con riferimento alla chiamata di correo, essa deve essere valutata nella sua attendibilità intrinseca, avuto riguardo alle caratteristiche del dichiarante e alla sua capacità dimostrativa e persuasiva probatoria per mezzo di riscontri esterni individualizzanti, inerenti alle modalità oggettive del fatto descritto dal chiamante e soggettivamente indirizzati all'indagato. Le dichiarazioni de relato, aventi ad oggetto la rappresentazione di fatti noti al dichiarante per averli appresi da terzi, devono essere sottoposte a un più rigoroso controllo di verifica dell'attendibilità, sul piano intrinseco ed estrinseco, sia del dichiarante diretto che di quello indiretto. Il sindacato di legittimità del giudice di legittimità sulla valutazione dei gravi indizi operata dal giudice cautelare è limitato all'esame del contenuto dell'atto impugnato e alla verifica dell'adeguatezza e della congruenza del tessuto argomentativo rispetto ai canoni della logica e ai principi di diritto che governano l'apprezzamento delle risultanze probatorie, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa e, per il ricorrente, più adeguata valutazione delle risultanze delle indagini.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. presso Trib. Napoli C/;

CH. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 5576/2010 del TRIBUNALE LIBERTA' di NAPOLI, del 13/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELA TARDIO;

lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. VITO D'AMBROSIO, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 13 luglio 2010 il Tribunal…

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