Il delitto di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. può costituire reato presupposto del delitto di riciclaggio di cui all'art. 648-bis c.p., in quanto l'associazione mafiosa è in grado di produrre proventi illeciti anche attraverso attività formalmente lecite realizzate con il metodo mafioso, senza necessità che siano stati commessi altri reati-fine specificamente individuati. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di riciclaggio, non è necessario che sia preventivamente "tracciata" la provenienza delittuosa del denaro, essendo sufficiente la ricostruzione logica e indiziaria di tale collegamento, anche in assenza di una prova diretta dell'avvenuta commissione dei reati-fine. Inoltre, il delitto di riciclaggio può essere integrato anche quando il reato presupposto non sia stato accertato giudizialmente, essendo sufficiente la sussistenza di elementi indiziari che ne dimostrino la provenienza illecita. Infine, la mera possibilità che i proventi derivino dall'attività dell'associazione mafiosa è sufficiente a integrare il reato di riciclaggio, senza che sia necessario quantificare esattamente l'ammontare dei proventi delittuosi confluiti nella somma riciclata.