Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23557 del 7 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23557PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria posizione e dei poteri connessi all'ufficio, si appropria di denaro o valori di cui ha la disponibilità in ragione del suo ufficio, commette il reato di peculato, a prescindere dalla qualificazione giuridica dell'ente presso cui presta servizio. Ai fini della configurabilità del peculato, è sufficiente che il soggetto attivo abbia la disponibilità materiale e giuridica dei beni appropriati in virtù delle sue funzioni, senza che rilevi la mera esecuzione materiale di attività di smistamento o ripartizione della corrispondenza, atteso che tali compiti implicano comunque un potere di controllo e di verifica sui valori in transito. La restituzione integrale delle somme sottratte non esclude la responsabilità penale, ma può eventualmente rilevare ai fini della concessione di circostanze attenuanti. La valutazione delle prove e la ricostruzione del fatto storico compiuta dai giudici di merito, se sorretta da adeguata motivazione, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo l'ipotesi di vizi logici o di carenze argomentative ictu oculi percepibili.

Sentenza completa

sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/04/2015 della Corte di appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Gaetano De Amicis;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Delehaye Enrico, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento dei motivi di ricorso;
udito, per la parte civile (OMISSIS), l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso per la conferma della sentenza impugnata, riportandosi alla nota spese ed alle conclusioni scritte depositate in udienza.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16 aprile 2015 la Corte d'appello di Reggio Calabria ha confermato nei confronti di (OMISSIS) la sentenza emessa all'esito di giudizio abbreviato dal G.u.p. presso il Tribunale di Locri in data 10 dicembre 2009, che …

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