Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3343 del 2011

ECLI:IT:TARNA:2011:3343SENT

Massima

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La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici può legittimamente annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, anche in assenza di previo contraddittorio con i privati interessati, qualora accerti che il procedimento di condono edilizio relativo al manufatto oggetto di demolizione e ricostruzione non si sia ancora concluso con il rilascio del titolo in sanatoria. Ciò in quanto l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza non costituisce la conclusione negativa di un procedimento di parte, bensì una fase ulteriore di controllo e verifica della legittimità dell'atto comunale, che non richiede la previa comunicazione dei motivi ostativi ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la Soprintendenza può legittimamente annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune, anche senza previo contraddittorio con i privati, qualora accerti che il procedimento di condono edilizio relativo al manufatto oggetto di intervento non si sia ancora concluso con il rilascio del titolo in sanatoria. Ciò in quanto l'annullamento da parte della Soprintendenza non costituisce la conclusione negativa di un procedimento di parte, ma una fase ulteriore di controllo della legittimità dell'atto comunale, che non richiede la previa comunicazione dei motivi ostativi ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990. La massima giuridica si fonda sull'esigenza di garantire il corretto esercizio della funzione di tutela paesaggistica attribuita alla Soprintendenza, la quale deve poter intervenire per annullare provvedimenti comunali illegittimi, anche in assenza di previo contraddittorio con i privati, al fine di evitare il consolidamento di situazioni edilizie abusive o comunque non regolarizzate. Il principio espresso mira a contemperare le esigenze di tutela del paesaggio con il rispetto delle garanzie procedimentali, riconoscendo alla Soprintendenza un potere di intervento incisivo, pur entro i limiti derivanti dalla disciplina codicistica.

Sentenza completa

N. 00316/2009
REG.RIC.

N. 03343/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00316/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 316 del 2009, proposto da:
Francesca Saveria ROMANO e Irene DI MARTINO, rappresentate e difese dall'Avv.to Pasquale Apreda, con domicilio eletto in Napoli, al corso Meridionale n. 7

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in persona del Ministro p.t., rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli, domiciliataria per legge alla via Diaz, 11

nei confronti di

Comune di Santa Maria La Carità, in persona del legale rapp.te p.t., n.c.

per l'annullamento

1) del decreto a firma congiunta del Soprintendente per i beni architettoni…

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