Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2636 del 19 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:2636PEN

Massima

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Il possesso e l'utilizzo di documenti contraffatti integrano il reato di ricettazione, anche quando tali documenti siano stati impiegati per la commissione di truffe precedentemente accertate con sentenza irrevocabile. Il concorso materiale tra il reato di ricettazione e quello di truffa è ammissibile, in quanto i due illeciti presentano solo pochi ed isolati punti di contatto, non sufficienti a configurare il reato complesso di cui all'art. 84 c.p. La mancata indicazione formale del capo di imputazione nella sentenza di secondo grado non determina la nullità della stessa, essendo sufficiente che i fatti e le circostanze ascritti all'imputato possano essere desunti dal contenuto complessivo della decisione. Il giudice di merito non è tenuto a motivare espressamente in ordine a doglianze inammissibili, in quanto l'interesse dell'imputato a dolersi della violazione sussiste solo quando l'assunto difensivo posto a fondamento del motivo sia in astratto suscettibile di accoglimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. VERGA G. - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2537/2015 CORTE APPELLO di MILANO, del 31/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/11/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Ricorre per cassazione, a mezzo difensore, (OMISSIS) av…

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