Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23106 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23106PEN

Massima

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Il sequestro e la confisca di beni, quale misura di prevenzione patrimoniale, possono essere disposti nei confronti di un soggetto qualora risulti accertata la sua pericolosità sociale, intesa come stabile e risalente militanza in associazioni criminali, anche se i fatti per i quali è stato condannato sono avvenuti in epoca remota rispetto al procedimento di prevenzione. Il giudice deve verificare l'esistenza di un nesso di pertinenzialità tra la pericolosità sociale del proposto e i beni da sottoporre a confisca, valutando altresì la sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi dichiarati. In sede di legittimità, il sindacato sulla motivazione del provvedimento di prevenzione è limitato alla sola "mancanza" del percorso giustificativo della decisione, non estendendosi alla congruità logica delle singole affermazioni probatorie, che rientra nell'ambito del merito incensurabile in cassazione. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso il decreto di confisca può essere accolto solo in presenza di una motivazione apparente o del tutto inidonea a far comprendere l'iter logico seguito dal giudice, mentre non è ammissibile una ricostruzione alternativa dei fatti operata dalla difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto in data 30/05/2017 della Corte di Appello di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. CENICCOLA Elisabetta che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 30 maggio 2017 la Corte di appello di Caltaniss…

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