Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34013 del 3 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34013PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di stampo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., richiede la prova di un rapporto di stabile ed organica compenetrazione con il tessuto organizzativo dell'associazione criminale, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato prende parte al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione del sodalizio per il perseguimento dei comuni fini illeciti. A tal fine, non sono sufficienti meri sospetti o elementi indiziari neutri, ma occorrono elementi concreti e attuali che dimostrino l'effettiva partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa, il suo contributo al raggiungimento degli scopi del sodalizio e il perdurare del vincolo associativo. La mera elencazione di attività illecite, come la fatturazione per operazioni inesistenti, non è di per sé sufficiente a integrare la fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p., essendo necessario un approfondito percorso logico-argomentativo che spieghi il collegamento di tali condotte con l'attuale operatività dell'associazione mafiosa e il ruolo svolto dall'indagato al suo interno. Inoltre, le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e le intercettazioni, pur rilevanti, richiedono un'attenta valutazione circa la loro capacità di dimostrare in modo concreto e attuale la partecipazione dell'indagato all'associazione criminale, senza limitarsi a una mera descrizione storica dei fatti. In assenza di tali elementi, non può ritenersi integrata la fattispecie di cui all'art. 416-bis c.p. e, di conseguenza, non possono sussistere i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CARCANO D. - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1225/2014 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 14/11/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Viola Alfredo Pompeo, per l'annullamento dell'ordinanza impugnata a rinvio per nuovo esame.

udito il difensore avv. (OMISSIS) per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.1.Il Tribunale di Reggio Cala…

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