Il verbale di accertamento di una violazione al Codice della Strada redatto da pubblici ufficiali gode di piena efficacia probatoria fino a querela di falso, con riguardo ai fatti attestati come avvenuti in loro presenza o da loro compiuti. Pertanto, per contestare il contenuto del verbale in merito alle verifiche preliminari effettuate dagli agenti sull'apparecchiatura elettronica utilizzata per la rilevazione della violazione, il ricorrente è onerato a proporre querela di falso. Inoltre, le apparecchiature elettroniche regolarmente omologate ed utilizzate per rilevare il superamento dei limiti di velocità di cui all'art. 142 del Codice della Strada non devono essere sottoposte ai controlli previsti dalla Legge n. 273 del 1991 sulla verifica della taratura, in quanto tale disciplina attiene alla materia metrologica, diversa da quella della misurazione elettronica della velocità e di competenza di autorità amministrative diverse da quelle legittimate alla rilevazione delle infrazioni. Infine, l'omessa contestazione immediata dell'infrazione è legittimamente motivata nel verbale qualora l'accertamento sia avvenuto mediante appositi apparecchi di rilevamento direttamente gestiti dagli organi di Polizia stradale e nella loro disponibilità, che consentono la determinazione dell'illecito in tempo successivo poiché il veicolo, oggetto del rilievo, si trova a distanza dal posto di accertamento.