Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10770 del 11 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10770PEN

Massima

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L'imputato può proporre appello avverso la sentenza di proscioglimento per prescrizione, anche in assenza di nuove prove decisive sopravvenute o scoperte dopo il giudizio di primo grado, in quanto il divieto di appello previsto dall'art. 593 c.p.p. è stato dichiarato costituzionalmente illegittimo dalla Corte Costituzionale. Il diritto di impugnazione dell'imputato deve essere garantito in modo paritario rispetto alla facoltà di appello riconosciuta all'accusa, al fine di assicurare il principio di parità delle parti nel processo penale e il pieno esercizio del diritto di difesa. La Corte di Cassazione, nell'annullare l'ordinanza di inammissibilità dell'appello, ha riaffermato che l'imputato può sottoporre al giudice di secondo grado la valutazione della sentenza di proscioglimento per prescrizione, senza che sia necessario il sopravvenire di nuove prove decisive, in applicazione del principio di parità delle armi e di effettività della tutela giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. DI. RO. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/02/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Galasso Aurelio per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 18.2.2008 la Corte d'appello di Firenze dichiarava inammissibile l'appello proposto dall'imputato DI. DI. RO. avverso la sentenza…

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