Il mutamento della destinazione d'uso di un immobile, realizzato in violazione delle prescrizioni urbanistiche vigenti, legittima l'Amministrazione comunale ad adottare un provvedimento sanzionatorio volto al ripristino della situazione legittima. Tuttavia, l'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente sia in ordine alla gravità della violazione commessa, sia in relazione alle ragioni che giustificano l'applicazione della sanzione nella sua misura massima, in conformità al principio di proporzionalità. Inoltre, l'Amministrazione deve indicare le specifiche ragioni del contrasto tra il mutamento d'uso realizzato e le prescrizioni urbanistiche, nonché l'aggravio concretamente determinato sull'assetto urbanistico-edilizio della zona, al fine di consentire il sindacato giurisdizionale sull'esercizio del potere sanzionatorio. Il mero richiamo alla normativa di riferimento non è sufficiente a integrare una motivazione adeguata. Pertanto, il provvedimento sanzionatorio privo di una congrua e completa motivazione è illegittimo per violazione dell'art. 3 della legge n. 241/1990.