Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45123 del 7 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:45123PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale di cui all'art. 609-bis c.p. si configura quando l'agente, con coscienza e volontà, pone in essere una condotta idonea, secondo i comuni canoni scientifici e socio-culturali, a soddisfare il proprio piacere sessuale o a suscitarne lo stimolo, anche senza che sia necessario il fine specifico di appagamento della sfera sessuale. Pertanto, integra tale reato anche il mero toccamento delle parti intime della vittima, come nel caso di un soggetto che, approfittando della posizione di lavoro subordinata della persona offesa, la cinga da dietro afferrandole i seni, in assenza di un consenso liberamente prestato. La valutazione della rilevanza penale della condotta deve essere effettuata sulla base di una complessiva disamina degli elementi di fatto emersi nel processo, senza che sia necessaria una particolare formula di motivazione, essendo sufficiente che il giudice dia conto in modo logico e coerente delle ragioni per le quali ritiene integrati gli estremi del reato contestato. Inoltre, il travisamento della prova, che determina l'inammissibilità del ricorso per cassazione, ricorre solo quando il giudice introduce nel processo elementi di fatto inesistenti o omette di valutare prove decisive, non già quando la censura riguardi la diversa interpretazione di elementi probatori già valutati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2389/2020 della Corte di appello di Palermo del 13 luglio 2020;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa MARINELLI Felicetta, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
La Corte di appello di Palermo, in data 13 luglio…

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