Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di polizia veterinaria, può dettare norme sulla tutela degli animali e vigilare sulle condizioni di igiene e sicurezza pubblica in cui si svolgono le attività circensi, ma non può imporre un divieto generalizzato e preventivo dell'utilizzo di animali negli spettacoli circensi, in assenza di una specifica fonte legislativa che lo autorizzi. Ciò in quanto la legge riconosce espressamente la funzione sociale dei circhi equestri e ne sostiene il consolidamento e lo sviluppo, imponendo alle amministrazioni comunali l'obbligo di individuare adeguati spazi per l'installazione degli impianti per l'esibizione degli spettacoli circensi. Pertanto, il Comune può disciplinare con proprio regolamento l'uso delle aree pubbliche comunali per manifestazioni artistiche legate agli spettacoli circensi e dettare norme sulla tutela degli animali, ma non può porre un divieto assoluto impeditivo di un'attività che tradizionalmente si svolge con specifiche modalità, senza verificare che l'esercizio di tale attività contrasti con le finalità che le norme regolamentari intendono perseguire, specie in assenza di una fonte di rango legislativo sullo specifico punto (uso degli animali nei circhi) che, ai sensi dell'art. 41 Cost., è la sola che può limitare l'esercizio di un'iniziativa economica privata nei casi e per le finalità ivi indicate.