Il diniego di concessione edilizia è legittimo quando: 1. L'area di proprietà del richiedente non dispone di cubatura edificabile residua, in quanto il precedente proprietario ha ceduto l'intera cubatura disponibile per il comparto di lottizzazione a favore di altri soggetti, privando così l'area rimasta di sua proprietà di qualsiasi potenzialità edificatoria. Il mero richiamo a una presunta scrittura privata di asservimento di ulteriori aree di proprietà del padre del richiedente non è sufficiente a dimostrare la disponibilità di cubatura aggiuntiva, in assenza della relativa documentazione probatoria. 2. Le opere accessorie, come piscina e gazebo, previste nel progetto edilizio non risultano avere un rapporto di strumentalità e pertinenzialità necessaria con residenze esistenti o realizzabili su lotti confinanti, come richiesto dalla normativa urbanistica, una volta accertata l'impossibilità di realizzare la superficie residenziale principale. 3. L'amministrazione non ha l'obbligo di modificare d'ufficio il progetto presentato dal privato o di approvarlo parzialmente, in assenza di specifiche previsioni normative che lo consentano. Il diniego deve pertanto riguardare l'intero progetto, senza possibilità di una valutazione separata delle singole opere.