Tribunale Amministrativo Regionale Emilia Romagna - Parma sentenza n. 153 del 2017

ECLI:IT:TARPR:2017:153SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è atto vincolato alla constatata abusività e non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico né una comparazione con gli interessi privati coinvolti, non essendo configurabile alcun interesse tutelabile alla conservazione di una situazione di illecito permanente, che il tempo non può legittimare in via di fatto. Il legittimo affidamento del privato che possa generare l'obbligo della Amministrazione di motivare in maniera più specifica la sanzione ripristinatoria è solo quello che si traduce nella convinzione della legittimità dell'opera realizzata, convinzione che però non può nascere dal mero decorso del tempo accompagnato dalla inerzia della Amministrazione. In particolare, non integra il vizio di eccesso di potere per disparità di trattamento l'allontanarsi da una prassi illegittima, quale è l'omissione di sanzionare abusi edilizi perpetrati nella stessa zona, atteso che tale omissione non è idonea a generare situazioni di legittimo affidamento né a determinare l'illegittimità dei provvedimenti di demolizione. Inoltre, il divieto assoluto ed inderogabile di costruire tra l'alveo e l'argine dei corsi d'acqua, di cui all'art. 96 del R.D. n. 523/1904, risponde all'evidente finalità di interrompere la pericolosa tendenza a occupare gli spazi prossimi al reticolo idrico, tanto a tutela del regolare scorrimento delle acque, quanto in funzione preventiva rispetto ai rischi, per persone e cose, che potrebbero derivare dalle esondazioni, sicché il Comune non ha margini di discrezionalità in ordine alle istanze di sanatoria di immobili realizzati in dette aree.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/05/2017

N. 00153/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00011/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la ((omissis))

sezione staccata di Parma (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 11 del 2016, proposto dal sig. Mosè Comelli e da Comelli S.r.l., rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Parma, piazza Garibaldi, 17;

contro

Comune di Parma, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Parma, Avvocatura Municipale - Strada Repubblica 1;

nei confronti di

sig. ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), c…

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