Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20385 del 18 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20385PEN

Massima

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Il divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive, imposto dal Questore ai sensi della legge n. 401 del 1989, integra una prescrizione di cui il destinatario deve avere piena consapevolezza, sicché la sua violazione, accertata attraverso un'identificazione legittima, comporta la responsabilità penale dell'interessato, senza che sia necessario un riconoscimento visivo da parte degli agenti. Il giudice di merito, nel motivare il diniego delle circostanze attenuanti generiche, non è tenuto a esaminare tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti, essendo sufficiente il riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti per la decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 08/07/2014 della Corte di appello di Catanzaro;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Vito Di Nicola;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;

udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'a…

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