Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La legittima difesa di cui all'art. 52 c.p. non può essere invocata quando l'aggressione nei confronti della vittima sia stata volontaria e non vi sia stato alcun atteggiamento aggressivo da parte di quest'ultima, come dimostrato dall'assenza di lesioni sul corpo dell'imputato. Ciò anche qualora la vittima si sia introdotta volontariamente nell'abitazione dell'aggressore, in quanto la violazione di domicilio dell'aggressore non è sufficiente a configurare la scriminante della legittima difesa ai sensi del secondo comma dell'art. 52 c.p., introdotto dalla L. 59/2006, se non vi sia stata una reale e proporzionata necessità di difesa. La valutazione della sussistenza o meno della legittima difesa rientra nel merito della decisione e non può essere sindacata in sede di legittimità, se non per vizi logici o contraddittori della motivazione, non potendosi sostituire una diversa ricostruzione dei fatti.