Cassazione penale Sez. II sentenza n. 34912 del 13 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34912PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa quale teste, deve accertare la sua attendibilità soggettiva ed oggettiva, senza necessità di riscontri esterni, purché la relativa valutazione sia sorretta da adeguata motivazione che dia conto dei criteri adottati e dei risultati acquisiti. La valutazione della credibilità della persona offesa rappresenta una questione di fatto che ha una propria chiave di lettura nel compendio motivazionale fornito dal giudice e che non può essere rivalutata in sede di legittimità, a meno che il giudice non sia incorso in manifeste contraddizioni. Ai fini dell'applicabilità delle circostanze attenuanti generiche, il giudice deve riferirsi ai parametri di cui all'art. 133 c.p., ma non è necessario che li esamini tutti, essendo sufficiente che specifichi a quale di essi ha inteso fare riferimento, come la gravità del fatto. Il giudice può limitarsi a prendere in esame, tra gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., quello che ritiene prevalente ed atto a determinare o meno il riconoscimento del beneficio, senza l'obbligo di contestare o invalidare gli elementi sui quali la richiesta si fonda. La determinazione della misura della pena tra il minimo e il massimo edittale rientra nell'ampio potere discrezionale del giudice di merito, il quale assolve il suo compito anche se abbia valutato globalmente gli elementi indicati nell'art. 133 c.p. Infine, è ammissibile la costituzione di parte civile nel processo penale, nonostante che la stessa abbia agito anche in sede civile, qualora tra l'azione civile e quella penale sussista diversità di soggetti e di causa petendi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita B. - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. il (OMISSIS));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano, 4 Sezione penale, in data 14.05.2012;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Udito l'Avvocato (OMISSIS) - difensore della P.C. (OMISSIS) - il quale …

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