Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dall'art. 9 della legge 24 luglio 1961, n. 729 e dal D.M. 1 aprile 1968 per le fasce di rispetto autostradali al di fuori del perimetro del centro abitato, non è suscettibile di deroghe né di sanatorie, a prescindere dalle concrete caratteristiche dell'opera realizzata, in quanto correlato alla più ampia esigenza di assicurare una fascia di rispetto utilizzabile, all'occorrenza, dal concessionario, per l'esecuzione dei lavori, per l'impianto dei cantieri, per il deposito di materiali, per la realizzazione di opere accessorie, senza vincoli limitativi connessi con la presenza di costruzioni. Pertanto, le opere realizzate all'interno di tale fascia di rispetto, se costruite dopo l'imposizione del vincolo, rientrano nella previsione di cui all'articolo 33, comma 1, lettera d) della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e non sono suscettibili di sanatoria, a prescindere dalla loro concreta configurazione e dalla distanza effettiva dal ciglio stradale. Il carattere assoluto del vincolo sussiste anche nel caso in cui l'opera non superi il livello della sede stradale o costituisca una mera sopralevazione, in quanto la ratio della norma è quella di assicurare la disponibilità di una fascia di rispetto per le esigenze del concessionario autostradale.