Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33484 del 18 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33484PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno può essere legittimamente applicata quando il giudice, sulla base di una valutazione complessiva degli elementi acquisiti, accerti la pericolosità sociale attuale del soggetto, desumibile da una sequenza di gravi fatti di reato, anche se commessi in epoca precedente, purché non risalenti a oltre due anni prima dell'applicazione della misura e non seguiti da un periodo di detenzione di almeno pari durata, idonei a rivelare una condotta abituale o comunque non episodica di attività delittuose, fonte di illeciti arricchimenti, nonché, per la sola ipotesi di cui all'art. 1, lett. b), del d.lgs. n. 159 del 2011, la successiva destinazione di tali proventi al mantenimento del proposto. Il giudizio di pericolosità sociale deve essere ancorato a fatti concreti e specifici, non a meri sospetti, e deve sussistere al momento dell'adozione del provvedimento di primo grado, essendo irrilevante che gli elementi sintomatici risultino lontani nel tempo, salvo il caso di una anomala discrasia temporale tra i diversi gradi del giudizio. La misura della cauzione, se di importo contenuto e congruo rispetto alle concrete capacità economiche dell'interessato, non costituisce violazione di legge. Analogamente, l'applicazione dell'obbligo di soggiorno è legittima quando risulti proporzionata all'elevato coefficiente di pericolosità sociale accertato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CORBO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto in data 03/11/2017 della Corte d'appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CORBO Antonio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ZACCO Franca, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto emesso in data 3 novembre 2017, la Corte d'ap…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.