Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6939 del 21 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:6939PEN

Massima

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Il reato di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici o raggiri, determina la vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale che altrimenti non avrebbe compiuto, procurandosi così un ingiusto profitto con altrui danno. A tal fine, non è necessario che gli artifici o raggiri siano idonei in astratto a ingenerare l'errore, essendo sufficiente che si siano dimostrati tali in concreto, inducendo effettivamente la vittima a compiere l'atto di disposizione. Inoltre, l'atto di disposizione patrimoniale non deve necessariamente qualificarsi in termini di atto negoziale, ma può consistere anche in un mero atto materiale, come la consegna di un bene, purché idoneo a produrre un danno. Pertanto, la truffa si differenzia dall'inadempimento contrattuale o dall'insolvenza fraudolenta, in quanto l'agente non si limita a dissimulare il proprio stato di insolvenza, ma pone in essere condotte ingannatorie finalizzate a indurre la vittima a concludere il contratto, facendole credere nella propria solvibilità o nella possibilità di ottenere il pagamento. Tali artifici e raggiri devono essere stati determinanti per la decisione della vittima di concludere il contratto, non essendo sufficiente la mera dissimulazione di un futuro inadempimento. La valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, ivi compresa l'idoneità degli artifici e raggiri a indurre in errore la vittima, rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione logica, coerente e immune da vizi. Inoltre, la graduazione della pena, anche in relazione alle circostanze aggravanti ed attenuanti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui determinazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TUTINELLI VINCENZO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SPINACI SANTE, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita'…

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