Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36781 del 25 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36781PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La mera circostanza che una condotta criminosa, di per sé "neutra", sia posta in essere nei confronti di un soggetto di razza, etnia, nazionalità o religione diversa da quella dell'agente, non è di per sé sufficiente a provare l'esistenza dell'aggravante della finalità di discriminazione e odio etnico-razziale, in assenza di espliciti o chiari riferimenti dell'imputato alla provenienza etnica della persona offesa. È necessaria una motivazione più approfondita e argomentata, che non si limiti a presunzioni o deduzioni automatiche, per poter affermare la sussistenza di tale aggravante. Il giudice è tenuto a valutare con particolare attenzione gli elementi di fatto acquisiti, senza basarsi esclusivamente sulla diversità etnica o razziale tra l'agente e la persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUNO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. AL., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 27/03/2007 CORTE APPELLO di GENOVA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DUBOLINO PIETRO;

Sentito il Sost. Proc. Gen. Dott. Stabile, il quale ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RILEVATO IN FATTO

- Che con l'impugnata sentenza, in conferma, per q…

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