Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37595 del 29 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37595PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura anche in presenza di sole due condotte di minaccia o molestia, purché reiterate e idonee a cagionare nella vittima un perdurante stato di ansia e paura per la propria incolumità o di persone a lei vicine, ovvero a costringerla a modificare le proprie abitudini di vita. La reciprocità dei comportamenti molesti tra vittima e autore del reato non esclude la configurabilità del delitto, incombendo sul giudice l'onere di motivare in modo più accurato circa la sussistenza dell'evento di danno. La credibilità della persona offesa e delle dichiarazioni di testimoni a suo favore, nonché la valutazione della pericolosità sociale del reo ai fini dell'applicazione della recidiva, rientrano nell'ambito del libero convincimento del giudice di merito, la cui motivazione è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà. L'eventuale temporaneo riavvicinamento tra vittima e autore del reato non interrompe la continuità delle condotte persecutorie, quando queste risultino complessivamente idonee a generare nella vittima un progressivo stato di disagio psicologico. Inoltre, la possibilità che alcune lesioni siano di natura autolesionistica deve essere adeguatamente esclusa dal giudice sulla base degli elementi di prova acquisiti, senza che ciò possa essere dedotto in via meramente ipotetica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18.06.2019 della Corte di Appello di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso nel senso dell'inammissibilita' del ricorso;
udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN…

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