Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51916 del 14 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51916PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre la misura cautelare della custodia in carcere, è tenuto a motivare in modo specifico sull'inidoneità della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, salvo che non ricorrano le ipotesi di presunzione assoluta di adeguatezza della custodia cautelare in carcere. Inoltre, il giudice deve valutare attentamente la possibile configurabilità di una fattispecie di reato meno grave, con le conseguenti implicazioni in punto di adeguatezza della misura cautelare, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto rilevanti, come l'indeterminatezza del quantitativo di sostanza stupefacente oggetto delle condotte illecite contestate. Il giudice è quindi tenuto a rivalutare il complesso degli elementi utili ai fini del giudizio di rilevanza delle esigenze cautelari, con particolare riguardo al rischio concreto e attuale di reiterazione del reato, motivando adeguatamente le proprie conclusioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/04/2017 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GAETANO DE AMICIS;
sentite le conclusioni del PG Dr. MARIA FRANCESCA LOY che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore l'avv. (OMISSIS) del foro di BARI in difesa di (OMISSIS) il quale insiste per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20 aprile 2017 il Tribunale di Bari, …

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