Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso proposto dall'imputato avverso la sentenza di condanna per i reati di truffa e contraffazione di sigilli, afferma che il giudizio di responsabilità penale formulato dal giudice di merito è sorretto da un apparato argomentativo coerente e adeguatamente ancorato alle emergenze processuali. Tuttavia, esclude l'aggravante della natura pubblica dell'ente danneggiato dal reato di truffa, in quanto a seguito della trasformazione dell'ente pubblico economico "Poste Italiane" in società per azioni, la natura pubblica del servizio prestato assume rilievo esclusivamente ai fini della qualifica dei soggetti agenti, secondo la concezione funzionale oggettiva accolta dagli articoli 357 e 358 c.p. Di conseguenza, il reato di truffa deve essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, mentre per il reato di contraffazione dei sigilli, il cui termine di prescrizione non è ancora maturato, la sentenza è annullata limitatamente alla determinazione della pena, con rinvio ad altra sezione della Corte di Appello.