Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3923 del 3 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3923PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la prova dell'esistenza di una struttura organizzativa stabile, idonea a consentire la realizzazione concreta del programma criminoso, caratterizzata da una pluralità di soggetti che, in posizioni diverse, contribuiscano in modo consapevole e volontario al perseguimento dello scopo comune. A tal fine, rilevano elementi quali la predisposizione di mezzi e basi logistiche per l'occultamento e lo smistamento della droga, l'adozione di cautele condivise per sottrarsi ai controlli, l'esistenza di una cassa comune alimentata dai proventi illeciti, la ripartizione di compiti e ruoli tra i sodali, l'utilizzo di un linguaggio convenzionale nelle comunicazioni relative alle attività illecite. Tali indicatori, anche se non necessariamente tutti presenti, devono essere valutati nel loro complesso, in quanto idonei a dimostrare, secondo un giudizio di ragionevole probabilità, l'esistenza di una struttura organizzativa stabile e duratura, finalizzata alla realizzazione di un programma criminoso unitario, a prescindere dalla rilevanza quantitativa o qualitativa dei singoli reati-fine. Inoltre, la partecipazione al sodalizio può essere desunta anche dal coinvolgimento in un solo reato-fine, qualora la condotta dell'agente, consapevolmente svolta avvalendosi dell'organizzazione, ne riveli un ruolo nelle dinamiche operative del gruppo criminale. Infine, la presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il reato associativo, di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., può essere superata sulla base di elementi concreti e specifici, idonei a dimostrare l'assenza di esigenze cautelari, quali l'incensuratezza dell'indagato e la circostanza che l'ultimo fatto contestato risalga a un periodo di tempo significativamente lontano.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

Dott. GIORGI Maria Silvia - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 18/05/2021 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALVANESE Ersilia;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale PERELLI Simone, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi i difensori, avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata,…

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