Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33239 del 28 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:33239PEN

Massima

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Il pericolo di recidiva e l'idoneità della misura cautelare detentiva devono essere valutati dal giudice sulla base di una motivazione specifica e logica, che tenga conto della condotta collaborativa dell'indagato, della sua attività lavorativa lecita, della sua resipiscenza e della possibilità di applicare misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, idonee a soddisfare le esigenze cautelari. Pur essendo il giudice di merito sovrano nell'apprezzamento dei fatti, la sua valutazione deve essere sorretta da una motivazione che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria, in modo da consentire il controllo di legittimità da parte del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovann - Presidente

Dott. CITTERIO C. - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 487/2015 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 13/04/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. SELVAGGI E. per l'inammissibilita'.

CONSIDERATO IN FATTO

1. Il Tribunale di Torino con ordinanza del 13.4.15 ha confermato la custodia carceraria di (OMISSIS), deliberata dal locale GIP il 28.3.15, dopo che il precedente giorno 25 lo s…

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