Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26546 del 26 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26546PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati, ai fini dell'applicazione dell'istituto di cui all'art. 81 c.p., presuppone l'anticipata e unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, ove il reo abbia avuto presente, almeno a grandi linee, la specificità di tali violazioni fin dal momento iniziale. Tale situazione è ben diversa da una mera inclinazione a reiterare nel tempo violazioni della stessa specie, anche se dovuta a una determinata scelta di vita o a un programma generico di attività delittuosa da sviluppare secondo contingenti opportunità. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza della continuazione tra più reati, deve accertare l'effettiva unitarietà del disegno criminoso, sulla base di una riconsiderazione dei fatti giudicati, senza limitarsi a considerazioni generiche sulla natura e le modalità delle condotte. L'apprezzamento circa la sussistenza di tale unitarietà costituisce una questione di fatto rimessa al giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo ove non sia sorretta da adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 20/03/2015 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Angela Tardio;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ORSI Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 20 marzo 2015 la…

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