Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8423 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8423PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave si configura quando la condotta dell'agente, valutata secondo un criterio di normalità e in relazione alle concrete circostanze del fatto, è idonea a cagionare un grave turbamento psichico nella vittima, a prescindere dall'effettivo verificarsi di tale turbamento. La gravità della minaccia deve essere desunta dal tenore delle espressioni utilizzate, dalle modalità di commissione del fatto, dal contesto in cui le stesse sono state pronunciate e dalle condizioni soggettive tanto dell'autore quanto della vittima del reato, senza che sia necessario il verificarsi del concreto effetto intimidatorio. Inoltre, la valutazione di credibilità e di coerenza intrinseca delle dichiarazioni della persona offesa, in quanto giudizio di fatto operato alla luce della dialettica dibattimentale, è insindacabile in sede di legittimità, salvo che il giudice del merito sia incorso in manifeste contraddizioni. Infine, il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato facendo riferimento ai soli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, senza necessità di prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. MOROSINI E. M. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/02/2019 della CORTE di APPELLO di CAMPOBASSO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Elisabetta Maria Morosini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Birritteri Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Campobasso ha confermat…

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