Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14679 del 28 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:14679PEN

Massima

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Il giudizio di prevenzione è autonomo rispetto al giudizio penale, pertanto l'assoluzione da un reato non esclude automaticamente la pericolosità sociale dell'individuo ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione. La valutazione della pericolosità sociale deve essere effettuata dal giudice della prevenzione sulla base di elementi sintomatici, come la contiguità con ambienti criminali, anche in assenza di una condanna penale. L'attualità della pericolosità sociale non viene meno per il solo fatto della detenzione in carcere, se non vi sono segnali di ravvedimento o mutamento dello stile di vita. Il giudice della prevenzione gode di ampia discrezionalità nella valutazione degli elementi indiziari, senza essere vincolato all'esito del processo penale, purché la motivazione sia congrua e logica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 94/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 16/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO MASSIMO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. GAETA Piero, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per la inammissibilita' del ricorso e per la condanna della parte privata ricorrente al pagamento delle spese processuali e …

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