Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36268 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36268PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416-bis c.p. e i singoli reati-fine possono essere ritenuti in continuazione solo se le linee essenziali di questi ultimi siano state programmate con sufficiente specificità fin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso, essendo necessario che gli elementi ideativo-volitivi del reato-fine siano ben presenti sin dall'inizio del vincolo associativo. Pertanto, non possono essere ritenuti in continuazione quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito di attività svolta nel quadro associativo e ai fini di rafforzamento della consorteria, non potevano essere programmati sin dall'inizio, in quanto conseguenti a circostanze ed eventi contingenti ed occasionali non prevedibili al momento della costituzione dell'associazione, come nel caso degli omicidi frutto di elementi sopravvenuti o occasionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/06/2016 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NOVIK ((omissis));
lette le conclusioni del P.G. Dott. TOCCI Stefano, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RILEVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 29 giugno 2016, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istan…

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