Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37303 del 13 ottobre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:37303PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione mafiosa ex art. 416-bis c.p. è un reato permanente, la cui cessazione non è automaticamente determinata dall'arresto degli associati, anche in posizioni apicali, atteso che la struttura complessa e i forti legami tra gli aderenti al sodalizio criminale consentono la prosecuzione dell'attività delittuosa anche durante la detenzione dei membri. Pertanto, in assenza di specifiche argomentazioni idonee a dimostrare l'effettiva cessazione del vincolo associativo, il giudice dell'esecuzione può legittimamente individuare la data di cessazione della permanenza del reato nella pronuncia della sentenza di condanna, anche ove questa sia successiva all'entrata in vigore di una novella legislativa che abbia modificato il trattamento sanzionatorio, purché la pena inflitta rientri nella forbice edittale previgente. Ciò in quanto il giudice dell'esecuzione è tenuto ad accertare la data di cessazione della permanenza del reato, in assenza di una specifica indicazione nella sentenza di condanna, attraverso un'attenta valutazione degli elementi a sua disposizione, senza che l'arresto degli associati, anche in posizioni apicali, determini automaticamente la disarticolazione del sodalizio mafioso, potendo questo continuare a operare anche durante la detenzione dei suoi membri, attraverso contatti e il mantenimento della disponibilità a riassumere un ruolo attivo alla cessazione del forzato impedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE STEFANO;
lette le conclusioni del PG FIMIANI Pasquale che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
dato avviso al difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato la richiesta avanzata nell'interesse di (OMISSIS) volta a …

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