La revoca dell'autorizzazione unica ambientale (AUA) e la cancellazione dell'iscrizione nel registro provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero rifiuti ai sensi dell'art. 216 del D.Lgs. 152/2006 possono essere disposte solo in presenza di una condanna definitiva a pena detentiva per reati previsti dalle norme a tutela dell'ambiente, ai sensi dell'art. 10, comma 1, lett. e), n. 1 del D.M. 5 febbraio 1998, senza che rilevi la mera conversione della pena detentiva in pena pecuniaria mediante decreto penale di condanna. L'interpretazione estensiva della norma, volta a ricomprendere anche le condanne a pena pecuniaria, è contraria al dato letterale e alla ratio della disciplina, che mira ad escludere dalla procedura semplificata le imprese i cui titolari, rappresentanti e/o amministratori si siano macchiati di reati connotati da un particolare disvalore, come accertato in sede penale. Pertanto, la revoca dell'AUA e la cancellazione dell'iscrizione disposta sulla base della sola condanna a pena pecuniaria, in assenza di una condanna definitiva a pena detentiva per reati ambientali, è illegittima per violazione dell'art. 10, comma 1, lett. e), n. 1 del D.M. 5 febbraio 1998.