Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36189 del 27 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:36189PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, in ragione delle proprie funzioni e competenze, abbia la disponibilità giuridica di denaro pubblico, anche in assenza di una formale e regolare procedura amministrativa, e se ne appropri per fini personali, commette il reato di peculato e non quello di truffa aggravata. Ciò in quanto la disponibilità del denaro, anche se acquisita in violazione di norme organizzative interne, preesiste all'appropriazione indebita, la quale pertanto non richiede necessariamente artifici o raggiri per ottenere il possesso del denaro stesso. Gli eventuali artifici o raggiri posti in essere dal pubblico agente, finalizzati a mascherare l'appropriazione indebita, sono irrilevanti ai fini della qualificazione giuridica del reato, che rimane peculato. Rileva, ai fini della configurazione del peculato, la possibilità del pubblico agente di disporre del denaro pubblico attraverso atti di sua competenza, anche sulla base di prassi e consuetudini invalse nell'ufficio, a prescindere dal rispetto di formalità procedurali. Il peculato sussiste anche quando il pubblico agente si appropri di denaro pubblico di cui aveva la disponibilità giuridica, ancorché non la materiale disponibilità, in virtù dei poteri e delle competenze connessi al suo ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO P. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 208/2013 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 24/10/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. RIELLO Luigi che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv. (OMISSIS), per l'accoglimento.

CONSIDERATO IN FATTO

1. In esito a rito abbreviato i…

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