Il provvedimento di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza dei prescritti titoli abilitativi (autorizzazione paesaggistica e permesso di costruire) costituisce un atto dovuto e vincolato per l'amministrazione comunale, non richiedendo una specifica motivazione in ordine all'interesse pubblico alla rimozione dell'abuso, che è in re ipsa, consistendo nel ripristino dell'assetto urbanistico violato. La competenza all'emanazione di tali provvedimenti sanzionatori appartiene al dirigente comunale, senza necessità di specifiche disposizioni regolamentari di attuazione, essendo stata trasferita ai dirigenti e all'apparato amministrativo degli enti locali ai sensi dell'art. 2, comma 12, L. 16 giugno 1998 n. 191. L'ordine di demolizione non richiede l'acquisizione del parere della Commissione edilizia comunale, essendo l'obbligatorietà di tale provvedimento stabilita direttamente dalla legge, né l'applicazione di particolari indennità previste per la violazione di disposizioni a tutela del paesaggio, trattandosi di un provvedimento adottato ai sensi della disciplina edilizia vigente e non di sanzioni discendenti dalla violazione di norme paesaggistiche.