Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1301 del 11 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:1301PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur se espresso in forma polemica e livorosa, esclude la configurabilità del reato di ingiuria, qualora le espressioni adoperate non abbiano carattere offensivo e siano riconducibili all'esercizio di tale diritto costituzionalmente garantito. In tali casi, il giudice deve pronunciare sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste, non potendo ricorrere all'istituto della particolare tenuità del fatto, che presuppone comunque la sussistenza del reato. Il principio di diritto trova applicazione ogni qualvolta vengano in rilievo condotte riconducibili all'esercizio del diritto di critica, le quali, pur potendo apparire formalmente offensive, non integrino gli estremi del reato di ingiuria in ragione della loro intrinseca natura non offensiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M. - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/11/2017 del Giudice di Pace di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. Aniello Roberto, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. C…

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