La revoca di un finanziamento agevolato concesso ai sensi del d.l. n. 415/1992, convertito in l. n. 488/1992, rientra nella giurisdizione del giudice amministrativo, anche se il finanziamento sia stato in precedenza riconosciuto in via provvisoria ai sensi dell'art. 6, comma 7, d.m. n. 527/1995. L'amministrazione è tenuta a disporre la revoca del finanziamento qualora accerti la cessazione dell'attività dell'impresa beneficiaria, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento, trattandosi di provvedimento vincolato. Il diritto di ripetizione del contributo erogato sorge con l'adozione del provvedimento di revoca, sicché il termine di prescrizione decennale decorre da tale momento, e non dalla data di erogazione del contributo o dalla conoscenza della causa di revoca. L'impresa beneficiaria ha l'onere di dimostrare l'insussistenza dell'avvenuta erogazione del contributo, trattandosi di fatto rientrante nella sua sfera di disponibilità giuridica. La cartella di pagamento emessa per il recupero del contributo revocato è atto meramente consequenziale, la cui legittimità è pertanto subordinata alla legittimità del provvedimento di revoca.